Qualcosa deve avvenire

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- Basta! - era ansimante - non voglio, non voglio pensarci. Non ci credere, non esiste quell'uomo. L'uomo nella donna desidera solo una cosa. Io sono sposata, ricordatene, ho un marito. Non potrò mai più pensare di trovare colui che cerchi. Io debbo rimanere chiusa in me stessa per sempre, coi miei tormenti senza fine. Non potrò mai più, né qui, né altrove. Non è partendo che si sfugge alla propria vita, io lo so per esperienza. Essa ci incalza, ci insegna, vuole insegnarci qualcosa. Abbiamo un bel correre come Caino di fronte a Dio, essa è ovunque, essa è in noi.
"Dov'è tuo fratello?" ha domandato Lui con voce terribile.
"Dove sei tu?" ci grida ogni giorno inflessibile. Invano cerchiamo di ignorare la sua voce. "Che hai fatto della tua essenza?" E' inutile nascondere, l'abbiamo ammazzata. L'abbiamo soffocata al suo primo nascere.
"Fa' sacrifici con cuore lieto" ci diceva la voce. "Ma che cosa ne avrò in cambio?" domandavamo noi. "Voglio possedere la vita, voglio avere successo, voglio essere grande, forte e felice, a che servono i sacrifici?" ci ripetevamo. Non vogliamo perdere il nostro "io" e perdiamo la nostra essenza più pura. Non vogliamo metterci nelle mani del Creatore, e finiamo perseguitati dalla nostra condanna. Io volevo essere qualcuno. Volevo andare nel mondo a fare fortuna alla facciaccia di questo misero paese. Volevo farli schiattare di rabbia e d'invidia...


Andreina Bert, Qualcosa deve avvenire

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