Incontro con Roberto Vitali

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Roberto Vitali, di Pesaro, si definisce "un ingegnere quarantunenne a cui piace scrivere per non dimenticare. Sposato, spossato, non capofamiglia, passa la vita tra ipotetici impianti industriali in Paesi in via di estinzione e ricerca surrealista nel quotidiano".
"Questo fine settimana" è un testo di sessantaquattro pagine (tecnicamente è definibile come un meta-racconto; non esistono né una vera trama né veri protagonisti) sbilanciato tra il macabro e l'ilare, tra il tragico e, appunto, il surreale.

Se desideri ulteriori informazioni su quest'opera, disponibile anche in volume autoprodotto, puoi contattare l'autore al seguente indirizzo: rvitali@tin.it

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Da "Questo fine settimana", racconto.

Don Riccardo era un grande omone biondo con un faccione isoscele e due occhi saettanti che brillavano di turchino. Per la sua generosità alcuni cherichetti, nostri predecessori, lo avevano soprannominato Cuor di Leone. Eppure in paese non risultava particolarmente amato.
Dicevano che bestemmiasse così forte da far arrossire le Madonne appese ai muri della sacrestia. E inoltre sembrava che approfittasse delle ragazzine nei confessionali e che sputasse nelle acquasantiere.
Vero era che Cuor di Leone non amava troppo le prediche domenicali. Ad esse egli preferiva qualche storia raccontata in sacrestia ai pochi discepoli convenuti. Ecco ciò che lui chiamava lezioni di catechismo.
Strane storie le sue; parabole atipiche; piuttosto favole, favole contaminate da teorie astronomiche e frammenti di diari romantico-onirici. Non Matteo ma Esopo, Hoyle e Retif De La Bretonne. Shakerati e forniti shakespearemente caldi.
A cavalcioni sulla seggiola dinnanzi a noi, usava il tono mesto delle confidenze amichevoli fatte a commilitoni una sera d'inverno davanti ad una bottiglia ormai vuota....

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