La città sotterranea

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Splendida avventura fiabesca nel mondo del mito, della magia e della leggenda... 

M.J.

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Chi è l'autrice?

Usignolo (Alessandra Luciano) ha 37 anni e vive a Damanhur dal 1979. Ha scritto testi di narrativa per l'infanzia e "I magici misteri di Torino", "Piemonte terra di magia", "Bologna, una guerra magica". Sono in preparazione saggi sulla storia magica di importanti città italiane ed europee.
Si interessa inoltre delle tematiche magico-filosofiche che emergono dal contesto dei nuovi movimenti spirituali.

Leggi l'intervista che ho fatto ad Alessandra.

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La città sotterranea esiste veramente...

La Valchiusella nel Canavese, ai confini con il parco del Gran Paradiso, luogo ancora incontaminato, coi suoi boschi e le sue cime, valle quasi dimenticata, ospita, scavato nel cuore della montagna, un immenso tempio sotterraneo. Lo hanno costruito i cittadini di Damanhur in vent'anni di assoluto silenzio.
L'espressione artistica in tutte le sue forme è al centro del percorso spirituale di Damanhur. La ricerca del bello e dell'arte sono infatti gli strumenti più efficaci per dare sostanza alla ri-sacralizzazione del tempo e dello spazio, che oggi trova nel Tempio dell'Uomo una delle sue concrete espressioni.
Il tempio è dedicato alla celebrazione della creatività umana, alla storia e alla conoscenza esoterica plurimillenaria: è un viaggio iniziatico, la riproduzione ritualizzata delle stanze interiori di ogni essere umano. Percorrere le sale e i corridoi del Tempio è un'immersione dentro se stessi, un sentiero verso la ricomposizione dell'essere umano.

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"E' l'ora del tramonto - sussurrò - dobbiamo affrettarci, ci si può perdere nel bosco quando sale la nebbia".
Che potevo fare, non avevo altra scelta che seguirla, chissà dove mi avrebbe portata.
"Dove andiamo?" chiesi.
"A casa mia - rispose e aggiunse per tranquillizzarmi - Per la mia gente l'ospitalità è sacra. Sei la benvenuta."
Per un attimo mi sentii smarrita e provai una fitta nostalgia per la mia casa, per chi forse mi stava aspettando, e tra poco si sarebbe preoccupato. Poi anche questi pensieri svanirono, tutto pareva distante da me come se avessi sempre abitato quei luoghi: la vita ordinaria era lontana, i ricordi opachi parevano confondersi con la nebbia. Mentre assaporavo la pace che scendeva piano nella mente, mi immersi nel panorama infuocato del tramonto che si stemperava nella nebbia. Di fronte a me s'innalzavano le cime della Bella Dormiente, le cui vette si susseguono una dopo l'altra a disegnare il profilo di una donna coricata all'orizzonte con i capelli molto lunghi: il viso, il collo, i seni, il ventre, le gambe, sino ai piedi, sono rappresentati da una successiva serie di increspature nella montagna; ecco perché i contadini della valle indicano quel gruppo di cime con il nome di Bella Dormiente.
Per un momento quel profilo parve infuocarsi nel cielo. Mi sentii rassicurata: almeno lei era rimasta al suo posto!
"Come chiamate quelle cime?" indicai le montagne verso la Valle Azzurra, ero incuriosita di sapere se portavano lo stesso nome.
Nel tramonto la Bella Dormiente si protendeva come un sussurro verso il cielo ed io, nonostante conoscessi bene quelle montagne da quando ero bambina, ero stupita dei colori che tingevano le vette distese che parevano riposare tra un respiro e l'altro...
"Lei è Soatenj, la Dea dei Sogni, la Signora delle Acque" rispose con dolcezza.
"Sì lo sapevo - mi ero detta - lo avevo sempre saputo!"

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