Nessie (Morte sul lago)

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L'inaspettata eredità di una prozia dimenticata cambia il corso della vita di due fratelli, Marco e Ben Landi. Su di essa grava però come un'ombra una condizione: dovranno risiedere per almeno due mesi consecutivi nel castello che erediteranno, insieme a tutte le sue ricchezze, sulle rive del Loch Ness. I due fratelli accettano la sfida e lasciano la Toscana per una Scozia sconosciuta e misteriosa che si trasformerà per loro in un vero incubo. Poco dopo il loro arrivo al maniero, infatti, alcuni membri della servitù vengono assassinati senza che vi sia fra i delitti alcun apparente collegamento logico. Toccherà a Marco e Ben, e alla dolce e coraggiosa Laura, indagare per scoprire il segreto che si cela nell'oscura storia della famiglia, e che è la causa di tutti i mali.
Il ritratto che l'autore fa di Ben, un giovane affetto da sindrome di Down e dotato di una sensibilità superiore, è un esempio di grande umanità e scrittura.
Un romanzo giallo che fornisce spunti per profonde riflessioni.

M.J.

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Chi è l'Autore?

Andrea Gamannossi nasce a Firenze nel 1964. E' autore di diversi romanzi noir, come L'ombra della luna (2003), Le cascate del violino (2004) e I delitti delle pietre azzurre (2005). Ha scritto numerosi racconti thriller, pubblicati nelle raccolte personali Cinque passi nel buio (2002) e Deliri e Delitti (2006) e in alcune antologie collettive. Con Mauro Pagliai Editore nel 2007 ha pubblicato il romanzo noir Il quarto sigillo, premiato al concorso di poesia e narrativa "Firenze Capitale d'Europa", La maschera di Giada nel 2009 e la serie di racconti e ricette Sangue di rose nel 2011.
E' presente su internet con un suo sito personale in cui presenta le sue opere.

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Quando giungemmo davanti al castello il mio cuore batté due colpi a vuoto. La bocca di Ben si allargò in una rotonda "O" di meraviglia.
La costruzione che si stagliava davanti a noi era imponente, maestosa. Quel castello, però, non era pomposo. Nella sua spoglia essenzialità era quasi minimale, seppure con una struttura classica ed elegante. La nebbia che avvolgeva i merli delle mura lo rendeva ancora più attraente e misterioso, a tratti minaccioso.
Fermai l'auto davanti al cancello. Scendemmo entrambi prima di suonare, restammo lì, immobili e inebetiti, a contemplare quella straordinaria opera di architettura.
L'edificio era alto circa una trentina di metri e sovrastato da una torre alta almeno cinquanta. Le finestre erano ampie, a volta, e come grandi occhi immobili sembravano osservare le rive del lago poco distante.
Il pensiero che un giorno quel maniero potesse diventare mio mi fece accapponare la pelle. Avevo lavorato mezza vita per comprare, con l'aiuto dei soldi ereditati dai genitori, una casetta di ottanta metri quadrati in città e in un attimo avrei posseduto un castello da fiaba…
Premetti il pulsante del campanello e le ante del cancello, subito dopo, cominciarono ad aprirsi scivolando sui cardini ed emettendo un sinistro cigolio.

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