Tratto dalla rubrica Arte-Voci Negate di "Vuoto Negativo", Associazione Culturale Telematica Arsnova, bimestre novembre/dicembre 1996.
Alessandra, ho letto di recente il tuo ultimo libro 'La Città Sotterranea': una splendida avventura fiabesca, ricca di miti e di leggende, popolata da personaggi straordinari e ambientata in un mondo che sembra collocarsi al di là dello Spazio e del Tempo... ma con un preciso messaggio universale.
Quando ho iniziato a scrivere 'La Città Sotterranea' avevo idee molto confuse su ciò che sarebbe potuto essere questo romanzo. Anzi, il primo progetto doveva comprendere solo dodici leggende ispirate alle atmosfere autunnali del Bosco che sorge al di sopra del Tempio dell'Uomo. Un paio di anni prima avevo trascorso una breve vacanza in quei luoghi, soggiornando insieme ad altri amici in una delle tante casette di legno autocostruite che caratterizzano il paesaggio del nostro Bosco.
Le descrizioni che fai dei paesaggi in cui si svolge il viaggio iniziatico della protagonista, esprimendoti con accenti molto delicati, sono permeate di poesia. Esse riescono veramente a trasmettere al lettore la sensazione di vedere, sentire e penetrare quei luoghi, di diventarne parte: valli incantevoli, sentieri che si addentrano in boschi misteriosi, monti la cui vigile presenza sembra pulsare nelle vene di chi, forse, li conosce da sempre... Scrivere la 'Città Sotterranea' è stato per me un vero e proprio viaggio dentro me stessa e in un mondo che in certo senso mi ha trasformata. I paesaggi esistono davvero, non sono frutto della mia fantasia; i monti di cui parlo sono rappresentati dalle cime della Quinzeina, una catena montuosa che osservata da est assume il profilo di una donna addormentata che qui, nelle valli canavesane, è soprannominata 'Bella Dormiente'. I boschi di cui parlo, i sentieri misteriosi che si dipanano attraverso di essi, sorgono al di sopra del Tempio dell'Uomo. Anche la Sorgente, luogo da cui ha inizio tutta la vicenda, esiste davvero... stesso dicasi delle improvvise nebbie serali che avvolgono come un velo quei luoghi d'incanto.
Fra tutte le leggende narrate durante il lungo viaggio iniziatico, mi ha particolarmente colpita quella della dea addormentata: 'La Bella Dormiente'. Ce la riassumeresti brevemente? Qual è la sua fonte?
Una piccola dea disobbedisce alle leggi del suo mondo e per curiosità scivola nel tempo degli umani nel quale è presente anche il male... rischia di rimanere imprigionata per sempre ma un giovane cavaliere riesce a liberarla dalla sua prigionia. Nasce l'amore che sarebbe impossibile vivere dai due amanti a causa delle rispettive e differenti nature, l'una umana e l'altra divina, che a suo tempo sono state divise da un simbolico 'nemico dell'Uomo'. L'amore, infatti, diventa possibile solo grazie ad un oggetto magico, un anello che consente ai due di incontrarsi... ma proprio per troppo amore, questa piccola dea non è sufficientemente attenta alle prescrizioni che regolano l'uso dell'anello, dunque questo viene perduto e i due amanti nuovamente divisi... La piccola dea si addormenta sulle cime di una montagna che da quel momento prende le sue sembianze... in realtà questa non è una fine ma un inizio; infatti, la dea inizia a sognare e dai suoi sogni nasce un vero e proprio mondo...
A mano a mano che procedevo nella lettura del tuo libro, mi sono affezionata ai personaggi, alcuni dei quali portano nomi alquanto curiosi: 'Uomo su una nuvola', 'Volo di gazza', 'Upupa sorda', 'Anemone dolce'... il nome racchiude l'essenza più vera dell'essere designato? Sembra quasi che tu abbia voluto recuperare la primigenia ed intima unione della parola con la natura...
I personaggi di cui ho narrato nel libro, esclusa Maarj, esistono davvero, sono tutti cittadini damanhuriani e hanno nomi di animali e vegetali. Nel descriverli ho tratto dai loro modi di essere le qualità o le caratteristiche che ho aggiunto al loro nome originale...
Dei personaggi de 'La Città Sotterranea' forse il più misterioso e il più toccante è quello di Maarj. Mi ha affascinata sin dalla sua prima apparizione, quando la protagonista si smarrisce nel bosco e Maarj, che noi sappiamo può mutare le sue sembianze, emerge dalla nebbia...
Non so risponderti! Maarj è in un certo senso emersa davvero dalle nebbie della mia anima e mi ha guidata per tutto il romanzo. Ho difficoltà a codificare questo personaggio, rimane tutt' oggi indecifrabile anche per me. Certo è che la sua presenza è stata, durante la stesura de 'La Città Sotterranea', confortante e protettiva, ha rappresentato una misteriosa guida intima. Credo che i miei rapporti con lei, antica e misteriosa fata, non siano finiti qui... so che al momento giusto ricomparirà sicuramente, in altri contesti e con altri contorni narrativi, a condurmi verso successive tappe di me stessa.
Raccontaci un po' di Taar e delle Terre di Et... che cosa rappresentano nella storia e nel destino dell'Uomo? Per quanto concerne la vicenda di Taar e delle Terre di Et ho voluto simbolicamente narrare in un contesto fantastico alcune delle vicende che riguardano Damanhur e la sua storia di questi primi vent' anni. Storia di cui il capitolo della costruzione segreta del Tempio dell'Uomo e della sua scoperta, dovuta alla delazione di un ex cittadino che ci aveva dapprima ricattato per tacere, rappresentano episodi che mi hanno fortemente segnata. Nelle leggende ho cercato inoltre di tradurre alcuni dei motivi portanti della nostra filosofia iniziatica: l'idea dell'Uomo come essere divino frammentato nella materia che tende all'unione di tutte le sue parti, l'idea di un principio avverso all'Umano che ne ostacola l'evoluzione, l'idea della facoltà di ogni uomo di scegliere o meno di risvegliare la propria essenza divina interiore, la ricerca dell' unione tra uomini e dei, tra principio maschile e femminile...
Ne 'La Città Sotterranea' si parla anche di tentazioni. Vorresti spiegarci in quali termini?
Nel romanzo, la tribù di Taar subisce una tentazione, quella di subordinarsi ad un oscuro Signore che offre pace e prosperità e che in cambio vuole conoscere l'ubicazione delle grotte sotterranee dove si dice abbiano dimora gli dei. Taar rifiuta di svelare il segreto di cui suo malgrado è diventata custode, e si espone alle ire dell'oscuro dominatore. Questa vicenda è un esempio di tentazione.
Con queste parole si conclude la postfazione de 'La Città Sotterranea':
La costruzione del Tempio è stata per ogni damanhuriano la realizzazione sul piano pratico delle proprie aspirazioni spirituali. Scavare dentro la montagna corrisponde allo scavare in se stessi e la conquista di nuovi spazi interiori è simboleggiata dall'edificazione delle luminose Sale che caratterizzano la struttura architettonica del Tempio dell'Uomo.
Come sicuramente già saprai, circolano anche voci poco rassicuranti riguardo alla Comunità di Damanhur... vorresti dirci qualcosa in proposito? Oggi, quando mi viene rivolto questo dubbio sorrido e invito chi mi parla a venire di persona a conoscere Damanhur, i suoi cittadini, i boschi, il tempio e le mille attività che in Damanhur fioriscono. Nei prossimi giorni ti correderò questa intervista di materiale informativo e di una breve rassegna stampa su tutto quanto in questi anni si è detto nel bene e nel male di Damanhur. Damanhur stupisce, sorprende, e come tutte le esperienze nuove che si affacciano nella storia è destinata a subire l'aggressività che a volte nasce dalla paura di ciò che è diverso. Tu e i tuoi lettori sieti i benvenuti in qualsiasi momento desideriate venire a farci visita, Damanhur è aperta ai visitatori in ogni momento dell'anno.
Grazie, Alessandra! E ora, lasciamo 'La Città Sotterranea' per parlare delle altre tue opere. So che sei anche l'autrice de 'I magici misteri di Torino' e di 'Piemonte terra di magia'. Come spieghi il fatto che proprio in Piemonte ci sia questa affascinante e forte tradizione? Si tratta forse dell'eredità culturale lasciataci dal misterioso popolo dei Celti?
I due testi a cui fai riferimento raccolgono ricerche che ho dedicato allo studio dei percorsi tracciati dalle Linee Sincroniche.
Ma, ovviamente, non si parla di magia solo a Torino e in Piemonte... so che stai preparando saggi sulla storia magica di altre importanti città italiane ed europee. Vorresti anticiparci qualcosa riguardo a queste tue prossime pubblicazioni?
Ho progetti che sono molto difficili da realizzare e riguardano tre città europee: Londra, Parigi e Amsterdam. Per ora ho iniziato la ricerca che si prospetta molto molto interessante, ma non ho definito un vero e proprio piano dell'opera, a causa anche dei costi che richiederebbe la pubblicazione di un testo così corposo.
Alessandra, auguro a te e ai tuoi libri di riscuotere presto il successo che sicuramente meritate. |