Intervista ad Alessandra Luciano

*

Tratto dalla rubrica Arte-Voci Negate di "Vuoto Negativo", Associazione Culturale Telematica Arsnova, bimestre novembre/dicembre 1996.

*

Alessandra, ho letto di recente il tuo ultimo libro 'La Città Sotterranea': una splendida avventura fiabesca, ricca di miti e di leggende, popolata da personaggi straordinari e ambientata in un mondo che sembra collocarsi al di là dello Spazio e del Tempo... ma con un preciso messaggio universale.
Vorresti presentarcelo?

Quando ho iniziato a scrivere 'La Città Sotterranea' avevo idee molto confuse su ciò che sarebbe potuto essere questo romanzo. Anzi, il primo progetto doveva comprendere solo dodici leggende ispirate alle atmosfere autunnali del Bosco che sorge al di sopra del Tempio dell'Uomo. Un paio di anni prima avevo trascorso una breve vacanza in quei luoghi, soggiornando insieme ad altri amici in una delle tante casette di legno autocostruite che caratterizzano il paesaggio del nostro Bosco.
Ho dunque osservato a lungo le cime della Bella Dormiente, una catena montuosa che si adagia nella Val Chiusella le cui vette disegnano il profilo di una donna addormentata dai lunghi capelli. Dall'alba al tramonto ho scrutato quel profilo per giorni, con crescente meraviglia e ammirazione. Il suo fascino, le atmosfere del bosco, le nebbie serali che si stendevano nella valle sottostante, hanno impresso nella mia anima segni che non sono riuscita a dimenticare e al mio ritorno a casa mi sono ammalata di nostalgia...
Ho iniziato così a scrivere immergendomi in un mondo di fantasia, pur di respirare ancora l'atmosfera magica del Bosco in autunno. Ma non sapevo dove sarei andata a finire! Certamente, era mio desiderio trasmettere un messaggio al mondo... ho cominciato a scrivere 'La Città Sotterranea' nei mesi 'caldi' a causa del processo per l'abuso edilizio che riguarda il Tempio dell'Uomo, ed io, come tutti i damanhuriani, temevo molto che gli esiti della vicenda giudiziaria non sarebbero stati favorevoli.
Dunque il primo motivo per cui ho scritto il libro è stato quello di riuscire a fare qualcosa per la salvezza del Tempio; era mio intento comunicare al mondo, attraverso il linguaggio della fiaba, che cosa rappresenta il Tempio dell'Uomo ma anche chi sono, cosa fanno e cosa vogliono davvero i damanhuriani...

*

Le descrizioni che fai dei paesaggi in cui si svolge il viaggio iniziatico della protagonista, esprimendoti con accenti molto delicati, sono permeate di poesia. Esse riescono veramente a trasmettere al lettore la sensazione di vedere, sentire e penetrare quei luoghi, di diventarne parte: valli incantevoli, sentieri che si addentrano in boschi misteriosi, monti la cui vigile presenza sembra pulsare nelle vene di chi, forse, li conosce da sempre...
Ma questi luoghi esistono veramente oppure sono in parte frutto della tua fantasia? Che cosa ti ha ispirata?

Scrivere la 'Città Sotterranea' è stato per me un vero e proprio viaggio dentro me stessa e in un mondo che in certo senso mi ha trasformata. I paesaggi esistono davvero, non sono frutto della mia fantasia; i monti di cui parlo sono rappresentati dalle cime della Quinzeina, una catena montuosa che osservata da est assume il profilo di una donna addormentata che qui, nelle valli canavesane, è soprannominata 'Bella Dormiente'. I boschi di cui parlo, i sentieri misteriosi che si dipanano attraverso di essi, sorgono al di sopra del Tempio dell'Uomo. Anche la Sorgente, luogo da cui ha inizio tutta la vicenda, esiste davvero... stesso dicasi delle improvvise nebbie serali che avvolgono come un velo quei luoghi d'incanto.

*

Fra tutte le leggende narrate durante il lungo viaggio iniziatico, mi ha particolarmente colpita quella della dea addormentata: 'La Bella Dormiente'. Ce la riassumeresti brevemente? Qual è la sua fonte?

Una piccola dea disobbedisce alle leggi del suo mondo e per curiosità scivola nel tempo degli umani nel quale è presente anche il male... rischia di rimanere imprigionata per sempre ma un giovane cavaliere riesce a liberarla dalla sua prigionia. Nasce l'amore che sarebbe impossibile vivere dai due amanti a causa delle rispettive e differenti nature, l'una umana e l'altra divina, che a suo tempo sono state divise da un simbolico 'nemico dell'Uomo'. L'amore, infatti, diventa possibile solo grazie ad un oggetto magico, un anello che consente ai due di incontrarsi... ma proprio per troppo amore, questa piccola dea non è sufficientemente attenta alle prescrizioni che regolano l'uso dell'anello, dunque questo viene perduto e i due amanti nuovamente divisi... La piccola dea si addormenta sulle cime di una montagna che da quel momento prende le sue sembianze... in realtà questa non è una fine ma un inizio; infatti, la dea inizia a sognare e dai suoi sogni nasce un vero e proprio mondo...
Che cosa mi ha ispirata?
Mah... forse l'antica metafora della separazione degli amanti, che simboleggia la divisione tra umano e divino, tra terreno ed ultraterreno... nella fiaba successiva, che narra della fata Sila Laa, avrai notato che riprendo il motivo portante di un bellissimo mito greco, quello di Amore e Psiche, che mi ha sempre affascinata. Anche in quel caso, come in tutte le altre leggende che riguardano le vicende di fate, racconto di storie d'amore... Non ti nascondo che ho cercato, attraverso queste donne magiche, di evocare e tradurre la mia esperienza femminile dell'amore tra uomo e donna... in quelle sfumature che per me sono state più profonde.

*

A mano a mano che procedevo nella lettura del tuo libro, mi sono affezionata ai personaggi, alcuni dei quali portano nomi alquanto curiosi: 'Uomo su una nuvola', 'Volo di gazza', 'Upupa sorda', 'Anemone dolce'... il nome racchiude l'essenza più vera dell'essere designato? Sembra quasi che tu abbia voluto recuperare la primigenia ed intima unione della parola con la natura...

I personaggi di cui ho narrato nel libro, esclusa Maarj, esistono davvero, sono tutti cittadini damanhuriani e hanno nomi di animali e vegetali. Nel descriverli ho tratto dai loro modi di essere le qualità o le caratteristiche che ho aggiunto al loro nome originale...
Ho un poco il rammarico di non aver potuto insistere di più sui personaggi, ma il romanzo era iniziato con premesse che non potevo tradire durante la sua stesura. Come saprai, tutti i damanhuriani assumono un nome di animale e di vegetale, il mio è Usignolo Myrica, il nome è per ognuno molto importante, consente una comunione istintiva con la specie dell'animale prescelto, con le sue qualità e caratteristiche.

*

Dei personaggi de 'La Città Sotterranea' forse il più misterioso e il più toccante è quello di Maarj. Mi ha affascinata sin dalla sua prima apparizione, quando la protagonista si smarrisce nel bosco e Maarj, che noi sappiamo può mutare le sue sembianze, emerge dalla nebbia...
Chi è Maarj?

Non so risponderti! Maarj è in un certo senso emersa davvero dalle nebbie della mia anima e mi ha guidata per tutto il romanzo. Ho difficoltà a codificare questo personaggio, rimane tutt' oggi indecifrabile anche per me. Certo è che la sua presenza è stata, durante la stesura de 'La Città Sotterranea', confortante e protettiva, ha rappresentato una misteriosa guida intima. Credo che i miei rapporti con lei, antica e misteriosa fata, non siano finiti qui... so che al momento giusto ricomparirà sicuramente, in altri contesti e con altri contorni narrativi, a condurmi verso successive tappe di me stessa.
Ne 'La Città Sotterranea', anche se io non ho voluto dichiararlo, ma lasciarlo dedurre al lettore attento, Maarj è immagine della dea che sogna la mia venuta nelle Terre di Et. Lei incarna, nel sogno divino, un principio femminile che io debbo imparare ad evocare in me stessa... "La dea vive in ogni donna", questo è l'insegnamento ultimo di Maarj.

*

Raccontaci un po' di Taar e delle Terre di Et... che cosa rappresentano nella storia e nel destino dell'Uomo?

Per quanto concerne la vicenda di Taar e delle Terre di Et ho voluto simbolicamente narrare in un contesto fantastico alcune delle vicende che riguardano Damanhur e la sua storia di questi primi vent' anni. Storia di cui il capitolo della costruzione segreta del Tempio dell'Uomo e della sua scoperta, dovuta alla delazione di un ex cittadino che ci aveva dapprima ricattato per tacere, rappresentano episodi che mi hanno fortemente segnata. Nelle leggende ho cercato inoltre di tradurre alcuni dei motivi portanti della nostra filosofia iniziatica: l'idea dell'Uomo come essere divino frammentato nella materia che tende all'unione di tutte le sue parti, l'idea di un principio avverso all'Umano che ne ostacola l'evoluzione, l'idea della facoltà di ogni uomo di scegliere o meno di risvegliare la propria essenza divina interiore, la ricerca dell' unione tra uomini e dei, tra principio maschile e femminile...

*

Ne 'La Città Sotterranea' si parla anche di tentazioni. Vorresti spiegarci in quali termini?

Nel romanzo, la tribù di Taar subisce una tentazione, quella di subordinarsi ad un oscuro Signore che offre pace e prosperità e che in cambio vuole conoscere l'ubicazione delle grotte sotterranee dove si dice abbiano dimora gli dei. Taar rifiuta di svelare il segreto di cui suo malgrado è diventata custode, e si espone alle ire dell'oscuro dominatore. Questa vicenda è un esempio di tentazione.
Rifiutando il ricatto, la tribù di Taar subisce gravi ripercussioni, ma da quel momento conquista la 'libera possibilità' di costruire il suo futuro... Mentre le altre tribù che hanno accettato ciò che pareva essere al momento più conveniente, hanno rinunciato alla loro ricchezza più preziosa, rimanendo soggiogati dal dominio di una oscura forza che ne paralizzerà per sempre ogni possibilità creativa di evoluzione.

*

Con queste parole si conclude la postfazione de 'La Città Sotterranea':
"L'espressione artistica in tutte le sue forme è al centro del percorso spirituale di Damanhur. La ricerca del bello e dell'arte sono infatti gli strumenti più efficaci per dare sostanza alla ri-sacralizzazione del tempo e dello spazio, che oggi trova nel Tempio dell'Uomo una delle sue concrete espressioni.
Il tempio è dedicato alla celebrazione della creatività umana, alla storia e alla conoscenza esoterica plurimillenaria: è un viaggio iniziatico, la riproduzione ritualizzata delle stanze interiori di ogni essere umano. Percorrere le sale e i corridoi del Tempio è un'immersione dentro se stessi, un sentiero verso la ricomposizione dell'essere umano."
Alessandra, vorresti spiegarci?

La costruzione del Tempio è stata per ogni damanhuriano la realizzazione sul piano pratico delle proprie aspirazioni spirituali. Scavare dentro la montagna corrisponde allo scavare in se stessi e la conquista di nuovi spazi interiori è simboleggiata dall'edificazione delle luminose Sale che caratterizzano la struttura architettonica del Tempio dell'Uomo.
Per questo il Tempio è specchio della realizzazione di un percorso iniziatico dentro e oltre l'essere umano. La celebrazione della creatività, l' arte come mezzo di comunicazione con il divino , sono altri aspetti portanti che caratterizzano la nostra scuola di pensiero. Il Tempio è per questo dedicato all 'Uomo, è finalizzato ad accogliere, celebrandole, tutte le manifestazioni del sacro che l'essere umano ha espresso in ogni tempo e luogo nel suo rapporto con il Divino. Cioè oltre e al di là delle divisioni e differenze, dei dogmi e presunzioni e violenze create dalle religioni.

*

Come sicuramente già saprai, circolano anche voci poco rassicuranti riguardo alla Comunità di Damanhur... vorresti dirci qualcosa in proposito?

Oggi, quando mi viene rivolto questo dubbio sorrido e invito chi mi parla a venire di persona a conoscere Damanhur, i suoi cittadini, i boschi, il tempio e le mille attività che in Damanhur fioriscono. Nei prossimi giorni ti correderò questa intervista di materiale informativo e di una breve rassegna stampa su tutto quanto in questi anni si è detto nel bene e nel male di Damanhur. Damanhur stupisce, sorprende, e come tutte le esperienze nuove che si affacciano nella storia è destinata a subire l'aggressività che a volte nasce dalla paura di ciò che è diverso. Tu e i tuoi lettori sieti i benvenuti in qualsiasi momento desideriate venire a farci visita, Damanhur è aperta ai visitatori in ogni momento dell'anno.

*

Grazie, Alessandra! E ora, lasciamo 'La Città Sotterranea' per parlare delle altre tue opere. So che sei anche l'autrice de 'I magici misteri di Torino' e di 'Piemonte terra di magia'. Come spieghi il fatto che proprio in Piemonte ci sia questa affascinante e forte tradizione? Si tratta forse dell'eredità culturale lasciataci dal misterioso popolo dei Celti?

I due testi a cui fai riferimento raccolgono ricerche che ho dedicato allo studio dei percorsi tracciati dalle Linee Sincroniche.
Ti spiego molto succintamente che le linee Sincroniche sono scorrimenti di energia che innervano il nostro pianeta e lungo i quali si sono stanziate civiltà, sono stati costruiti templi in onore a divinità, sono avvenute le più importanti migrazioni dei popoli che hanno abitato la Terra.
La presenza delle Linee Sincroniche era conosciuta anche agli antichi ed ai loro predecessori, oltreché alle organizzazioni iniziatiche che hanno caratterizzato il medioevo, ( ad esempio i Templari). Gli studi che ho raccolto nei testi dedicati a città e luoghi magici italiani, sono finalizzati a documentare la presenza di eventi significativi, da un punto di vista magico iniziatico, lungo i percorsi delineati dallo scorrimento delle Linee Sincroniche. Ho raccolto moltissimo materiale che ha abbondantemente confortate le mie ipotesi di partenza. Soprattutto ho scoperto che la fama di cui gode il Piemonte come terra fertile di tradizioni magiche non è immeritata, vuoi per la misteriosa eredità lasciata delle popolazioni celtoliguri che non a caso si erano insediate qui ai piedi delle Alpi, ed anche perché proprio il Piemonte è percorso da importanti Linee Sincroniche, le stesse che toccavano i principali centri di culto druidico, in Inghilterra e Francia, e che giungevano sino in Egitto...

*

Ma, ovviamente, non si parla di magia solo a Torino e in Piemonte... so che stai preparando saggi sulla storia magica di altre importanti città italiane ed europee. Vorresti anticiparci qualcosa riguardo a queste tue prossime pubblicazioni?

Ho progetti che sono molto difficili da realizzare e riguardano tre città europee: Londra, Parigi e Amsterdam. Per ora ho iniziato la ricerca che si prospetta molto molto interessante, ma non ho definito un vero e proprio piano dell'opera, a causa anche dei costi che richiederebbe la pubblicazione di un testo così corposo.
Non è detto però che un giorno riuscirò a realizzare questo sogno.
Attualmente sto invece mettendo a punto il mio nuovo romanzo : dovrò narrare la storia di sei donne che vivono in epoche storiche differenti e che hanno in comune fra loro il fatto di essere suonatrici di arpa. Fra queste donne si stabilisce una sorta di magico contatto medianico che le unisce oltre le dimensioni del tempo e dello spazio: è proprio l'arpa che ognuna di loro ama suonare, ad evocare e rendere possibile la straordinaria comunicazione. Ogni donna possiede una piccola verità da rivelare a tutte le altre per il completamento e realizzazione della propria femminilità, anche se vivono in epoche storiche e luoghi differenti.
Questo romanzo sarà, come la Città Sotterranea, una miscellanea di novelle dedicate ad aspetti del femminile, intessute su un'unica trama che fungerà da filo conduttore per una vicenda di cui non conosco ancora bene i risvolti finali.
Non ti nascondo che mi accingo alla nuova stesura con lo spirito di scoprire qualche cosa circa la mia esistenza in questa particolare epoca storica. Avrai compreso che per scrivere ho necessità di immedesimarmi nella storie che via via narro e che ciò mi consente di ricercare e cogliere risposte dentro me stessa.
Negli ultimi mesi mi sono dedicata alla musica ed ho iniziato lo studio dell'Arpa celtica, l'esperienza musicale con questo antico strumento che parla all'anima, mi ha ispirato il desiderio di intraprendere una nuova avventura narrativa, naturalmente intrisa di magia, mistero e femminilità...
Non so ancora se sarà possibile e con quale casa editrice pubblicherò il nuovo romanzo.
Come saprai è oggi costume delle case editrici pubblicare opere di giovani autori solo se questi sostengono in parte o completamente le spese di pubblicazione. Per me, credo non solo per me, ciò è un non piccolo handicap, non sempre è così facile riuscire a reperire i fondi necessari.
Non faccio mistero del fatto, e fai tu l'uso che vuoi di questa mia piccola confessione, che sono ancora debitrice nei confronti delle edizioni Laura Rangoni e sto attendendo con ansia il periodo natalizio per riuscire ad esaurire la vendita delle copie rimanenti che mi consentiranno di far fronte alle ultime rate.
Ciononostante sono ottimista e fiduciosa nel futuro, chissà, forse qualcosa succederà al momento opportuno....

*

Alessandra, auguro a te e ai tuoi libri di riscuotere presto il successo che sicuramente meritate.

*

Back